sabato 23 novembre 2013



 
 
 
 
 

                                    
 
                                                                                      I T A L I A

 

IL KARATE.....brevi cenni storici

Ciò che oggi il mondo intero conosce come “Karate” e si presenta al pubblico come pratica sportiva basata sul combattimento senz’armi, è in realtà un’espressione complessa della civiltà orientale. Tutti i popoli del mondo hanno sviluppato ad un certo momento della loro storia una cultura del combattimento; ma nella loro mentalità i popoli dell’Oriente non dimenticarono che l’addestramento al combattimento è una preziosa forma educativa e vollero mantenerla nelle espressioni fisiche e morali che erano state proprie dei guerrieri. Si può quindi riassumere che il Karate è un’ Arte; una disciplina che si applica a mani nude, di origine Okinawense che rafforza il corpo e lo spirito.

La parola Karate significa “mano vuota”, essa ha in sè un’indicazione tecnica e un’idea filosofica poiché questo “vuoto” va inteso nell’accezione buddista del termine. In Giapponese il termine Karate si scrive in ideogrammi ed il suo nome antico era “to de”  cioè “la mano della Cina”, con il tempo questo termine non andava d’accordo col nazionalismo giapponese di inizio secolo e quindi nacque questa nuova forma “Kara-te, mano vuota” che si diffuse nel corso degli anni trenta.

 

LE ORIGINI

Il Karate moderno ha origine nel’arcipelago delle isole Ryu Kyu nell’isola di Okinawa, a sud del Giappone, ove gli uomini si esercitavano con il già diffuso sistema di autodifesa “To de”, con il tempo questo sistema di lotta che affonda le sue radici el Quanfa cinese si trasformò in una nuova Arte Marziale chiamata Okinawa-te. E’ all’inizio del XVII secolo, quando Okinawa fu conquistata da un signore feudale Giapponese il quale vietò l’uso delle armi per difendersi che, gli abitanti di Okinawa lavorarono intensamente a mano nuda. Fu un addestramento compiuto clandestinamente, a piccoli gruppi, il che contribuì a differenziare gli stili all’interno dell’isola: Shuri-te, Naha-te, Tomorini-te a seconda della regione di origine.

Durante gli anni 20 e gli anni 30 il Karate venne esportato al di fuori del piccolo “guscio” di Okinawa e si cominciano a formalizzare le prime scuole collegate in due correnti principali: Shorin e Shorei. La scuola Shorin si preoccupa maggiormente della forza fisica e della potenza muscolare, la scuola Shorei invece era decisamente più leggera. La scuola Shorin era maggiormente diffusa nelle regioni di Okinawa di Suri e di Tomorini mentre quella Shorei nella regione di Naha.

Da queste due correnti la classificazione dei Kata (forme) e successivamente il ricollegamento delle varie scuole di Karate: Shito-ryu, Wado-ryu, Shotokan, Gojo-ryu.
Cenni sulla nostra Scuola

Gli insegnamenti che cerco di trasmettere ai miei studenti, fanno parte del  Karate tradizionale stile Shito-Ryu. Il fondatore di questo stile è il Maestro Kenwa MABUNI, nato il 14 Novembre 1889 nella città di SHURI, muore a Tokyo nel 1952.  Con il tempo lo Shito-Ryu si è evoluto e si sono formate numerose scuole. La nostra scuola segue gli insegnamenti di Soke Teruo HAYASHI fondatore del  Hayashi-Ha Shito-Ryu. Soke Hayashi nasce a Nara il 21 Ottobre 1924, muore a Osaka nel Settembre 2004. Oggi Hanshi Julius Thiry ne è in assoluto il maggior rappresentante. Hanshi Thiry nasce a Budapest nel 1938. E’ cintura nera 8° Dan nel Hayashi-Ha Shito-Ryu, rango assegnatogli direttamente dal fondatore Soke Hayashi.

Hanshi Thiry è il fondatore e attuale  Presidente dell’ International Hayashi-Ha Shito-Ryu Karate Do Federation.

In Italia il rappresentante è il Maestro Angelo GIACCARI nato a Nettuno (RM) il 4 Maggio 1956. E’ cintura nera 6° Dan nel Hayashi-Ha Shito-Ryu, rango assegnatogli  direttamente dal fondatore dell’ IHSKF Hanshi Julius THIRY.



 
Kenwa MABUNI



 

        
 


 
Teruo HAYASHI
Julius THIRY

Angelo GIACCARI
                                                   
 
 
                                                     
 




 
 


                                    

                                          

Nessun commento:

Posta un commento